URSS, RUSSIA, UCRAINA. Dalla convivenza al conflitto?

Riprendono le attività, pubbliche, della fondazione con questa rassegna di libri. Grazie al contributo di Aldo Ferrari, professore associato di Lingua e Letteratura Armena presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, autore de “Storia della Crimea. Dall’antichità a oggi” (Il Mulino 2022) e vice-direttore del Centro Internazionale di Ricerca Marco Polo (MaP) – Centre for Global Europe-Asia Connections e all’idea della dottoressa Gioia Ghezzo proponiamo queste occasioni di riflessione.

A partire da sabato 18 febbraio alle 17.30, presso la Libreria Feltrinelli di Mestre, ogni settimana avremo l’opportunità di confrontarci con i giornalisti Pierluigi Franco e Roberto Reale, con i docenti universitari Guido Sammartini, Caterina Carpinato e Giulia Lami, con il parlamentare Piero Fassino.

con BERLINGUER per concludere il 2022

Con la presentazione mestrina del libro “ENRICO 81 per 100. Ottantuno immagini di Berlinguer a Venezia nel centenario della nascita” si conclude, per la fondazione, il 2022. Un anno fortemente segnato dalla figura di Enrico Berlinguer nei 100 anni dalla sua nascita. L’anno della ripresa delle iniziative dopo due anni di sosta forzata. Un anno intenso per le attività culturali.

L’incontro di Mestre, con il sobrio brindisi finale, ci indica il cammino per i prossimi mesi: il pensiero di Berlinguer per i giovani, la Pace, l’ambiente, il lavoro, la Politica e la sobrietà.

Ne faremo tesoro!

E riprendendo ancora una volta le parole di Berlinguer: “… durante la Pace costruiamo la Pace”.

Ed allora buone feste ad ognuno di voi!

COMPAGNE, una storia al femminile del Partito Comunista Italiano.

Presentazione del libro assieme all’autrice Livia TURCO

Giovedì 1 dicembre alle 18 alla libreria LA FELTRINELLI di MESTRE (Centro Le Barche) presenteremo il libro “COMPAGNE. Una storia al femminile del Partito Comunista Italiano” (Donzelli 2022). Livia TURCO, autrice della pubblicazione ne discuterà assieme alla parlamentare Rachele Scarpa e alla giornalista Mitia Chiarin.

«Per milioni di donne la parola “compagna” ha significato scoprire il senso della propria vita all’interno di una storia collettiva. Ha significato vivere l’esperienza della sorellanza, la sua forza, la sua bellezza e anche la cura di cui necessita, perché non è né facile né scontata. Ciò che di unico vi è in quella parola è l’esperienza della militanza. La parola “compagna” contiene un passato che è sempre presente».

Nelle diverse fasi che hanno scandito la storia del Pci le donne ci sono sempre state e hanno svolto un ruolo fondamentale, contribuendo a costruire il popolo comunista come comunità, introducendovi la pratica della vita quotidiana, facendo vivere legami umani e passione civile. Sono state vere e proprie «sentinelle del cambiamento», quel le che percepivano per prime i mutamenti della società e volevano capirli, elaborarli, dare loro delle risposte concrete. Spesso però il riconoscimento del loro contributo è stato riservato soltanto alle figure più note, dalle madri costituenti in avanti, dimenticando le tante donne comuni che nelle retrovie della Resistenza, nelle sezioni di partito, nei quartieri delle grandi città operaie e nelle aree rurali, nelle manifestazioni femministe hanno dato vita a quello spirito popolare del partito che gli è valso per anni un consenso diffuso e capillare. In questo appassionato saggio Livia Turco – lei stessa tra le donne che hanno «fatto» il partito – riannoda il filo rosso della partecipazione femminile dalla nascita alla fine del Pci, presentando le protagoniste e le battaglie di ciascuna delle generazioni che hanno scandito quella storia. Emerge dal suo racconto quanto la presenza delle donne comuniste sia stata essenziale per la crescita e l’evoluzione del partito, quanto esse siano state determinanti in battaglie cruciali come la scelta della democrazia, il miglioramento delle condizioni di vita di lavoratori e lavoratrici e delle masse popolari, il divorzio, l’aborto, la proposta di una nuova concezione del welfare. E, al con¬tempo, affiora il sentimento d’orgoglio dell’essere comunista, ma anche le difficili relazioni tra donne e uomini, e la dialettica che attraverserà tutte le generazioni di donne comuniste: più donne o più comuniste? Prima donne o prima comuniste? E poi l’irrompere del femminismo e la critica aperta al maschilismo. Una storia che ha avuto il sostegno del pensiero lungimirante di Antonio Gramsci e poi di Palmiro Togliatti e di Enrico Berlinguer. Che ha segnato i congressi del partito. Che è sempre stata considerata dagli uomini comunisti centrale nei documenti ma marginale nei fatti. Che ha visto le comuniste avere sempre a cuore il legame con le donne nella società e il gioco di squadra, una vera sorellanza che ha lasciato il segno nella vita di tante, ma che non si è posta in modo adeguato la scelta della leadership nel partito. Allora esattamente come oggi.